Hai un cane con il pedigree e leggendo la frase “Le razze dei cani subiscono le mode del momento” ti salta la mosca la naso?
Lo so, tu hai scelto il tuo cane in base alle sue caratteristiche, all’estetica, pensando alle attività che farai con lui.
Mi dispiace però deluderti, la tua scelta molto probabilmente è frutto di un condizionamento, magari non evidente, ma spesso è quello che succede.
Ti faccio un esempio concreto: pensa a quando la Disney fece uscire il film in live action de “La carica dei 101” e a quello che è successo dopo: una… carica di dalmata popolavano le nostre città. E nei tempi più recenti, grazie alla serie “Il trono di spade” il numero degli husky adottati è aumentato sensibilmente, per poi il più delle volte essere abbandonati in canile: in un comunicato della Dogs Trust, la principale organizzazione a protezione canina del Regno Unito, si legge che tra il 2010 e il 2018 il numero di husky arrivato da loro è aumentato del 420%.
Le scelte che le persone fanno per prendere i loro cani sono influenzate da fenomeni culturali e di consumo, si sa, ma non è così scontato e le razze dei cani si sono modificata negli anni proprio per questo.
A sostenere questa tesi, un articolo della scrittrice statunitense Katrina Gulliver, scrittrice e storica, in uno studio pubblicato su Aon.
Gli elementi dei cani moderni (taglia piccola o colori della pelliccia) sono il risultato della selezione degli allevatori. I cani si sono evoluti, con l’intervento umano, per svolgere lavori diversi, per servirci in modi diversi. e qui mi dirai, lo so, ma esattamente…
Da quando vanno di moda le razze dei cani in Europa?
Durante il periodo elisabettiano, la classe mercantile acquisiva sempre più ricchezza. Ai tempi non esistevano le fotografie da postare sui social ma i nuovi ricchi avevano voglia di farsi immortalare con tutto quello che potesse rappresentare al meglio il loro status sociale. Ecco comparire i primi cani, piccoli, accanto ai loro proprietari, nei quadri dei maestri olandesi. I cani piccoli erano il simbolo della loro ricchezza: questi cani non facevano nulla, non andavano a caccia, non curavano le greggi. Il loro unico scopo era quello di tener compagnia, di divertire, il loro padrone, erano considerati dei veri e proprio giocattoli.
L’idea di avere razze dei cani pure arrivò però più tardi, così come il concetto di pedigree che prese piede durante l’epoca vittoriana. Se la classe ricca aveva una discendenza nobile, anche i cani dovevano averla!
Il kennel club
Il Kennel Club in Gran Bretagna venne fondato nel 1873; l’American Kennel Club (AKC) nel 1884. Crufts, la mostra canina, iniziò nel 1891. Una volta definita una razza, la linea di sangue sarebbe stata chiusa (con tutti i problemi che ne conseguirono poi a causa degli accoppiamenti tra consanguinei, il cosiddetto “collo di bottiglia”). Un cane era di razza solo se i suoi genitori comparivano nel registro di razza.
I parallelismi con la società dell’epoca sono piuttosto evidenti.
La neotenia
L’aspetto estetico, che coincide con l’evoluzione delle razze, si è evoluto.
Guarda la tendenza negli ultimi anni per i cani di tipo i bulldog francesi, con i loro musi corti . Sono soggetti, tra l’altro, a problemi respiratori a causa della loro forma del cranio. e tutto questo perché agli esseri umani piacciono di più se “creati” in quel modo; gli allevatori con pochi scrupoli lo hanno capito e hanno portato all’estremo la neotenia.
Con il termine “neotenia” ci si riferisce alla conservazione dei tratti giovanili in un adulto (non solo esteticamente ma anche caratterialmente). È una caratteristica che puoi identificare in qualsiasi animale che suscita una risposta umana del tipo “che carino, che dolce, guarda che occhioni, avrà sicuramente bisogno di me!” Lo stesso effetto che ti fanno i bimbi appena nati: occhioni grandi, guance paffute, sono indifesi. Ora pensa a un bulldog francese: occhi proporzionalmente grandi, rivolti in avanti e muso tondo. Secondo la Gulliver, su queste razze proiettiamo i nostri desideri, le rendiamo umane, le “antropomorfizziamo”.
Il bulldog francese, diventato estremamente popolare nell’ultimo decennio, soddisfa in pieno la caratteristica della neotenia I cani della cantante Lady Gaga – che sono stati rubati quando il suo dogwalker è stato ucciso nel 2021 – sono bulldog francesi. La razza è così popolare che i cuccioli costano migliaia di euro. Sono carini ma sono anche molto costosi e il valore in denaro li rende dei cani di lusso.
Diverse razze entrano ed escono nel circuito della moda
Negli anni ’20, il chow chow era popolare, poi è uscito dalle prime 10 liste per decenni. Nelle stampe Art Déco, le immagini stilizzate mostrano razze come il borzoi e il saluki, che con la loro fisicità snella e spigolosa si abbinavano perfettamente alla moda dell’epoca.

(Foto: Pinterest)
Come ti dicevo, la popolarità delle razze è anche influenzata dalla cultura televisiva e cinematografica.: Rin Tin Tin ha reso il pastore tedesco una scelta popolare dopo la sua prima apparizione nei film muti negli anni ’20. Poi c’è stato il momento di Lassie e il collie divenne la razza più gettonata; già ti ho raccontato dei dalmata e degli husky.
Secondo la scrittrice, la scelta di ciascuno di questi cani è un messaggio culturale dei suoi proprietari. Le razze sono diventate marchi in termini di preferenza del consumatore.
Se possiedi una razza che va di moda, stai dicendo al mondo che sei alla moda e in grado di permetterti un bene di lusso.
La Gulliver non risparmia nessuno; se prendi un cane salvato dai canili, stai dicendo al mondo che tu sei una brava persona.
La classe media in continua crescita nel corso del XX secolo ci ha portato un modello di famiglia con il cane come animale da compagnia, spesso un bastardino salvato da situazioni difficili. Comunque la si metta, l’industria che gira intorno ai cani (cibo per animali domestici; giocattoli; abbigliamento) è diventato un colosso del mercato ed è in continua crescita.
Il costo dei cani ci porta anche a trattarli più come amati membri della famiglia che come animali (il termine degno di nota “bambini pelosi” ne è una prova sufficiente).
Il cagnolino Snoopy adesso non avrebbe una cuccia in cortile, ma un letto in soggiorno (o magari dormirebbe sul cuscino di Charlie Brown).