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Se hai un felino domestico, saprai anche tu che capire quanto beve un gatto non è sempre facile da capire: non lo vedi mai bere e magari ti preoccupi perché pensi che non si idrati abbastanza.

Effettivamente il gatto per natura ha uno scarso stimolo della sete, che si traduce in una ridotta tendenza ad abbeverarsi, nonostante ne abbia bisogno quanto gli altri animali.
Probabilmente questo è un retaggio della sua origine desertica, che lo porta a sopravvivere con scarse riserve idriche e grande adattamento.
Ma quindi, come farai a sapere se il tuo gatto è correttamente idratato e soprattutto, quanto beve un gatto?
Facile! Segui questi consigli!
  • Abitualo a una alimentazione composta anche da alimenti “umidi” o meglio ancora naturali e casalinghi, purché ben bilanciati per fabbisogni e nutrienti. In questo modo gran parte della quota di acqua necessaria la assumerà direttamente dall’alimentazione. Consiglio: a volte può essere utile diluire l’alimento secco con poco brodo o tisane, ma chiedi sempre al veterinario se può fare al caso del tuo micio! Anche alcuni alimenti funzionali in commercio, o l’acqua naturale in bottiglia, possono aiutare a idratare soprattutto i mici più restii, chiedi consiglio anche in questo caso al tuo veterinario.
  • Potrai anche usare una fontanella per l’acqua: se scorre e non ristagna il gatto la preferisce. Allo stesso modo,  potrai fornire al tuo gatto  più angoli per farlo bere. Consiglio: usa ciotole in ceramica o vetro e l’ acqua dovrà essere sempre fresca e pulita, mi raccomando!

Però non ti ho ancora risposto alla domanda:

“Ma quanto beve un gatto?”

Se vuoi,  prova a misurare la quota di acqua assunta durante le 24 h dal tuo gatto, dovrebbe aggirarsi intorno ai 50 ml di acqua per ogni chilo di peso.
Tuttavia questa dose non viene quasi mai raggiunta, per cui si stima che una media di 25-30 ml ogni chilo sia corretta, soprattutto se accompagnata da una alimentazione anche umida.

Quando preoccuparsi?

Se il tuo gatto beve poco, può rischiare di sviluppare cistiti ricorrenti o costipazioni intestinali (accompagnate da stitichezza per feci eccessivamente dure).
Il campanello d’allarme inizia a suonare però quando il gatto inizia a bere più del solito, quando cerca acqua in continuazione e per lunghe abbeverate: dovesse capitare, portalo dal veterinario per una visita e delle analisi approfondite, potrebbe essere il primo segnale di una patologia endocrina come il diabete o di una diminuita funzionalità renale, spesso legata anche all’età o a una alimentazione sbilanciata.
Dottoressa Veterinaria Alessandra Calini

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